Panjakent – Città di Poeti e Muri d’Argilla, Dove le Montagne Sussurrano al Tempo
Là dove il fiume Zarafshan scorre come argento liquido tra vallate verdi, dove ogni alba è un verso sussurrato dal cielo, si trova Panjakent — una delle città più antiche del Tagikistan, poesia viva tra pietra e vento.
Con oltre 2500 anni di storia, Panjakent nasce sulla Via della Seta, cullata da mercanti, profumi orientali e l’anima sogdiana.
Qui non si vive soltanto — si ricorda. Ogni passo su questa terra ha il suono di un poema. E il più grande figlio di questa città è Abu Abdullo Rudaki, padre della poesia persiana.
Le rovine dell’antica Panjakent raccontano storie: palazzi, templi, case… Resti che parlano a chi sa ascoltare.
Nel Museo di Rudaki, i versi non sono solo esposti: vivono nell’aria, tra luce e silenzio.
Le montagne vegliano sulla città, forti e silenziose. Le estati sono calde, gli inverni gentili, e nell’aria c’è profumo di mele e tempo antico.
Al mercato, i tappeti brillano, il rame suona, la frutta ride. I sorrisi sono ovunque.
Panjakent non corre. Avanza con il cuore, con grazia.
Si tesse, si modella, si canta ancora. E le voci volano oltre le colline.
Panjakent è una poesia scolpita nel fango e nella luce, che le montagne recitano da secoli.